Il cibo accompagna ogni fase della nostra vita ed è inevitabilmente legato alle emozioni. Gioia, tristezza, rabbia e paura sono i sentimenti più comuni che possono influenzare cosa, quando e come mangiamo.
A volte mangiamo spinti da fame reale, altre volte lo facciamo per rispondere a emozioni intense: questo comportamento è noto come mangiare emotivo.
Cibo ed emozioni
Tutti abbiamo un “cibo preferito”: il piatto di pasta della nonna, la zuppa preparata da nostra madre quando eravamo malati o uno snack che ci ricorda l’infanzia. Questi alimenti portano con sé ricordi e nostalgia, regalandoci conforto.
Il problema nasce quando il cibo diventa un modo per gestire lo stress, la solitudine o la tristezza. Ad esempio: una giornata di lavoro frenetica ci porta a saltare il pranzo e, tornati a casa, a mangiare più del necessario. In questi casi, il cibo viene usato come sfogo, ma non risolve le emozioni profonde.
Fame fisica vs. fame emotiva
Distinguere le due è fondamentale:
- Fame fisica: cresce gradualmente, compare ore dopo un pasto, porta sintomi come brontolio dello stomaco, stanchezza, irritabilità e si placa una volta sazi.
- Fame emotiva: insorge all’improvviso, spesso collegata a uno stato d’animo, porta voglia di un cibo specifico e continua anche dopo essere pieni, lasciando sensi di colpa o rimorso.
👉 Chiediti sempre: sto mangiando per nutrire il corpo o per gestire un’emozione?
Ascoltare i segnali del corpo
La chiave per migliorare il rapporto con il cibo è imparare a riconoscere i segnali di fame e sazietà. Fermati durante la giornata e chiediti:
- Come mi sento?
- È fame fisica o emotiva?
- Quanto sono sazio da 1 a 10?
Essere consapevoli aiuta a:
✅ nutrire il corpo quando serve
✅ migliorare l’autostima e la positività verso se stessi
✅ evitare disagi fisici e sensi di colpa
Strategie per gestire il mangiare emotivo
- Tieniti un diario – annota emozioni, momenti e abitudini legate al cibo.
- Pratica la mindfulness – mangia lentamente, mastica con attenzione, dedica tempo al presente.
- Trova alternative al cibo – una passeggiata, yoga, un hobby creativo o attività di gruppo.
- Rafforza la rete di supporto – chiedi aiuto a un familiare, un amico o a un professionista quando senti di averne bisogno.
- Applica il check-in emotivo – prima di aprire il frigo, fermati un minuto e chiediti: “Ho davvero fame o cerco conforto?”.
Cambiare prospettiva
Imparare a distinguere la fame fisica da quella emotiva richiede tempo e gentilezza verso sé stessi. Non si tratta di privarsi del piacere del cibo, ma di ritrovare un equilibrio tra corpo ed emozioni.
Ascoltando i propri segnali interni e adottando strategie di gestione dello stress, è possibile costruire un rapporto più sano, consapevole e sereno con il cibo.
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Scritto dalla Dott.ssa L. Loredana Canino, Biologa Nutrizionista a Trapani, Marsala, Valderice e Online